La capacità di distruggere l'ozono da parte di una sostanza è
causata da molti fattori, e principalmente dal cloro e dal
bromo, contenuti negli halons. Pertanto gli scienziati, per
poter effettuare delle comparazioni tra diversi composti, hanno
creato un scala di misurazione relativa, denominata ODP (ovvero
la potenzialità di distribuzione dell'ozono).
I refrigeranti comuni, che agiscono nei frigoriferi o nei
sistemi di condizionamento, hanno un valore di 1 come referenza;
mentre l'Halon 1301 ha un valore compreso tra 10 e 16, il che
significa che l'Halon ha una potenzialità di distruzione dello
strato di ozono dalle 10 alle 16 volte superiori alla capacità
distruttiva dei comuni CFC utilizzati negli impianti di
refrigerazione.
L'utilizzo mondiale dell'Halon è molto più basso dei CFC,
anche se è più dannoso per l'ambiente, ed è stimato che
contribuisce nella misura del 20% alla distruzione dello strato
di ozono.
Da quanto tempo si impiega l'Halon per uso antincendio?
Il tetracloruro di carbonio (halon 104) veniva utilizzato prima
del 1900, nonostante i suoi sottoprodotti di produzione erano
letali.
A causa dell'elevato numero di decessi, fu avviata una ricerca
atta a non danneggiare gli esseri umani.
A tale scopo, varie tipologie di sostanze sono state provate ma
solo nel 1947 da una ricerca fatta dal Purdue Research
Foundation e dall'esercito Americano si venne a conoscenza di
due tipi di Halons aventi una bassa tossicità: l'Halon 1211 e
l'Halon 1301 i quali sono risultati imbattibili nello
spegnimento degli incendi.
Quali sono i comportamenti relativi
all'utilizzo degli Halons?
Da quando gli effetti dannosi dell'Halon sull'ambiente sono
divenuti noti, i consumatori industriali ed esperti del settore
Antincendio hanno collaborato per limitarne l'impiego e le
emissioni in atmosfera.
Storicamente i test di prova degli estinguenti e i sistemi
automatici di spegnimento sono stati causa primaria delle
emissioni degli Halons in atmosfera.